ILIASS AOUANI, RE DEL CROSS: "SONO TORNATO, ABITUATEVI A ME"

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Sorpresa sì, ma neanche troppa. Il milanese Iliass Aouani (Atl. Casone Noceto - foto Grana/Fidal) da domenica è il nuovo campione italiano di corsa campestre. Ci avreste scommesso? Lui sì. "Abituatevi a me, adesso". Dopo 5 anni nei college d'America, a 25 anni, è tempo di raccogliere anche in Italia. E siamo solo all'inizio.
 
I più attenti l'avevano notato a Siena, due settimane fa, impegnato a fare il ritmo per qualche chilometro nel tentativo (riuscito) del record italiano di Eyob Faniel nella mezza maratona. Sì, Iliass Aouani correva ancora, anche se con una maglia nuova, quella di Casone Noceto, dopo 10 anni con l'Atletica Riccardi Milano. 
 
Cosa bollisse in pentola lo hanno visto tutti domenica scorsa a Campi Bisenzio, quando ha vinto il Campionato italiano di corsa campestre. Prima volta per lui, in un albo d'oro che inizia nel 1908.
 
Un "bentornato" davvero speciale, dopo oltre 5 anni trascorsi negli Stati Uniti per laurearsi in ingegneria e correre come un professionista. Il ritorno a casa però non è stato facile. Quale futuro? Dove?
 
"Avevo bisogno di un cambio radicale. Ho avuto molti dubbi da settembre a dicembre. Avrei anche potuto tornare negli USA per un altro semestre, visto che nell'ultima stagione non avevo fatto gare. Oppure smettere. Invece ho deciso di investire tutto quello che ho nella corsa". 
 
Da un paio di mesi Iliass si è trasferito e vive a Ferrara, si fa seguire da Massimo Magnani e ha cambiato società. Addio Milano bella.
 
"Milano non la sento più mia. Io ho bisogno di stare lontano da casa per essere concentrato. In casa ci sono le comodità, ma queste non servono per andare forte". Qui c'è la lezione dell'esperienza americana, prima a Lamar e poi a Syracuse.
 
"L'America mi ha lasciato una mentalità diversa e un nuovo carattere, più forte e incline alla sfida. Bisogna restare fuori dalla comfort zone e cercare sempre la sfida. Per questo cambiai college: a Lamar ero il più forte, ma io volevo una squadra con atleti più forti di me".
 
Anche domenica è stato il più forte, finalmente. "Io ero consapevole del mio salto di qualità, la difficoltà stava nel concretizzare il mio livello di preparazione. La vittoria non è stata una sorpresa per me. Il mio compito era lanciare un messaggio: sono tornato, abituatevi a me adesso. Anch'io merito un po' di attenzione. In questi anni non mi sono sentito valorizzato dalla Federazione: se fossi rimasto in Italia, probabilmente avrei smesso".  
 
E' probabile che ora qualche attenzione in più arrivi. La vittoria di Campi Bisenzio non è certo stata casuale. Per quella maglia tricolore, Iliass ha messo temporaneamente nel cassetto le sue due lauree in ingegneria, civile e strutturale. Per il momento, solo atletica.
"C'è tutta la vita per stare dietro a un pc. Io voglio fare atletica al mio cento per cento. Altrimenti smetto. Io pretendo tanto da me. So che potrei anche lavorare, ma così non sarei l'atleta migliore che potrei essere. Io non voglio avere rimorsi: accetto il rischio".
 
Il prossimo "rischio" è già dietro l'angolo: domenica, al Campaccio (dove fu 2° junior nel 2014) di San Giorgio su Legnano. Poi testa ai 10mila per limare il suo primato (28:25.36), e qualche apparizione su strada. Poi, si vedrà. Certamente, lo vedranno anche gli avversari.
 
Iliass Aouani (29-9-1995) è nato in Marocco ma vive in Italia da quando ha 2 anni. Milanese della zona Ponte Lambro, è cresciuto con la maglia della Riccardi seguito da Claudio Valisa a San Donato Milanese. Nel 2015 si è trasferito negli USA per studiare e correre, prima in Texas e poi a New York. E' stato il primo italiano a correre nella finale NCAA di corsa campestre. E' stato campione italiano juniores (2014) e under 23 (2016) nei 5000. Ha partecipato ai Campionati Europei under 23 e agli Europei di cross (2015), è stato azzurro alle Universiadi di Napoli (2019). I suoi primati: 3mila: 7:57.67 (indoor) - 5mila: 13:35.07 (indoor) - 10mila: 28:25.36 - mezza maratona: 1:06.52
 
DAVI.VIGA. 

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