Ore 16,30. Puntuali come svizzeri si parte per la seconda tornata di gare: 20 chilometri uomini. Noia, almeno per quanto ci riguarda. Tanto i nostri già sappiamo che arriveranno moooolto lontano dai primi. Già all’ottavo chilometro i migliori se ne sono andati. Giorgio Rubino naviga a vista e piano piano viene superato da altri tre azzurri. Gianni Perricelli mormora, indicando Francesco Fortunato «Quello sarà il primo degli italiani». Ci azzecca, anche se il piazzamento… meglio lasciar perdere. Non gettiamo la croce addosso a nessuno, questo è il materiale umano di cui disponiamo. E Rubino? Ritirato. Qualcuno, interrogato, si lascia scappare, con un lungo sospiro «Molta confusione, sia tecnica che mentale». Individualmente e a squadre Cina, Cina e ancora Cina.
Il caldo miete molte vittime, procurando gran lavoro agli addetti.
Ed eccoci alla prova finale della giornata. Ancora le ragazze del grande oriente sul podio, individuale e a squadre. Eleonora Giorgi è fra le favorite. Naturalmente il primo gradino del podio è prenotato dalle allieve di Sandro Damilano (senza ombra di dubbio il gran vincitore di giornata è proprio il piemontese…).
La Giorgi, tignosa come non mai e in lizza per il secondo o terzo posto, viene squalificata nell’ultimo chilometro, affossando la possibilità per le ragazze di piazzarsi al secondo posto a squadre. Che dire? Probabilmente la ragazza si è lasciata prendere dalla foga agonistica, mettendo al primo posto il risultato individuale. E questo ha fatto arrabbiare qualcuna e piangere qualcun’altra. Ora è presto per analizzare il (mi)sfatto. Lasciamo passare qualche ora e a mente fredda si ragionerà meglio. Certo, l’allieva di Perricelli non era e non è una bellezza, stilisticamente parlando, ma abbiamo visto anche di peggio. Piuttosto incazzato anche il tecnico che si è lasciato sfuggire un più che eloquente «Non ci capisco più una mazza di marcia…». Il sabato del villaggio finisce qui.
Domenica sono in programma le Schwazeriadi. Il mondo, e gli inviati, attendono trepidanti il grande evento. Santo o demone? Purtroppo temiamo di sapere come finirà. Ricordate la scommessa di qualche giorno fa?
Ore 16,30. Puntuali come svizzeri si parte per la seconda tornata di gare: 20 chilometri uomini. Noia, almeno per quanto ci riguarda. Tanto i nostri già sappiamo che arriveranno moooolto lontano dai primi. Già all’ottavo chilometro i migliori se ne sono andati. Giorgio Rubino naviga a vista e piano piano viene superato da altri tre azzurri. Gianni Perricelli mormora, indicando Francesco Fortunato «Quello sarà il primo degli italiani». Ci azzecca, anche se il piazzamento… meglio lasciar perdere. Non gettiamo la croce addosso a nessuno, questo è il materiale umano di cui disponiamo. E Rubino? Ritirato. Qualcuno, interrogato, si lascia scappare, con un lungo sospiro «Molta confusione, sia tecnica che mentale». Individualmente e a squadre Cina, Cina e ancora Cina.