SIMONE FASSINA ALLA KANSAS STATE UNIVERSITY: IL SUO PRIMO MESE... A SPUTARE SANGUE

simone fassina kansas2E’ un elenco che si allunga di anno in anno, anche Milano è entrata nelle statistiche, e noi proviamo a tenere i conti e a fare il punto della situazione. Dopo la partenza a metà agosto di Giulia Sportoletti, ci sono altri due nomi da mettere sul registro degli atleti milanesi che si sono trasferiti negli Stati Uniti in cerca di fortune scolastiche e sportive.

Iliass Aouani (Riccardi Milano), tricolore juniores 2014 nei 5000 e azzurrino agli Europei under 23 di Tallin, ha traslocato in Texas alla Lamar University di Beaumont. Il ragazzo cresciuto al Centro Metanopoli di San Donato Milanese sotto la guida del leggendario Claudio Valisa (coach di Gennaro di Napoli), sarà ora seguito da Tony Houcin e studierà ingegneria civile.

Scarpette, attrezzi e bagagli anche per il primatista juniores di decathlon Simone Fassina (Team-A Lombardia, nella foto sopra in versione americana), non ancora diciannovenne (gli auguri il 19 ottobre), che da un mese vive, studia e si allena alla Kansas State University con una borsa di studio di 4 anni. Il primo contatto con il college c’è stato ad aprile, poi l’incontro con il nuovo coach è avvenuto agli Europei Juniores in Svezia.

Il campione italiano junior ci ha raccontato questo primo approccio alla suo nuova vita nel college, per ora caratterizzata dall’impratichirsi nella lingua inglese e dal prendere il ritmo della sua giornata di studio e allenamento.

«Sono uno studente internazionale per cui al momento seguo solo lezioni di lingua inglese, poi da gennaio inizierò le lezioni di biochimica» ha spiegato il campioncino di Vimercate, scoperto e cresciuto da Agostino Rossi nell'Athletic Club Villasanta. La sua condizione di atleta determina tutta la sua vita al campus. «Vivo in un appartamento con 5 atleti, tutti simpatici e con cui mi sono ambientato bene. Abbiamo una mensa riservata e un menù apposta per noi atleti, e in più c’è la study table. E’ un tutor per gli atleti che ci aiuta nello studio, perché dobbiamo mantenere una certa media altrimenti non possiamo fare gare».

Tolti i “servizi per studenti” la vita sportiva di Simone è molto simile a quella di un professionista. «Alle 6 abbiamo il primo allenamento, un potenziamento di circa 1 ora. Poi si va a lezione. A metà mattina abbiamo la fisioterapia per la postura, poi un altro allenamento nel pomeriggio». L’organizzazione è davvero imponente per chi è cresciuto a stretto contatto con uno, due allenatori. «Nel mio gruppo ci sono 4 multiplisti, in totale con la pista e il cross siamo 80 atleti. L’head coach è Cliff Rovelto, che allena anche le prove multiple ma segue pure Erik Kynard (argento nel salto in alto alle Olimpiadi di Londra, ndr) che si allena lì. Il potenziamento lo faccio con un altro coach: lì c’è un coach per ogni settore e ciascuno ha degli assistenti, e poi ci sono i fisioterapisti». Insomma, un’università che sembra un’azienda dell’atletica.

In tutto ciò Simone Fassina sta cercando di ritrovare la forma che gli è un po’ mancata per tutta la stagione, nonostante sia riuscito a fare il record italiano (7198 punti) e a partecipare agli Europei Juniores, che in pratica sono stati l’ultima sua apparizione in pista. «Sto sputando sangue! Per ora faccio potenziamento, corsa e andature. I carichi sono pochi ma facciamo tanti esercizi a corpo libero che ti stroncano. Da ottobre faremo più tecnica e poi da dicembre le prime gare».

A proposito di gare. La sua università gareggia nella Conference Big 12, First Division, West Coast. Sembra un indirizzo postale, e un po’ lo è: è dove vivrà Simone Fassina per i prossimi 4 anni. In bocca al lupo.

DAVI.VIGA.