Il campione regionale dei 100 metri, da sabato scorso, è Marco Martini (nella foto di Mario Grassi). Il lombardo più veloce del 2020 è però un veneto, trevigiano per la precisione. E questo fatto, già di per sé, è una notizia. Di professione fa il cuoco, la sua specialità è il risotto al radicchio, ma ha dimostrato (in pista) di saper servire anche un ottimo risotto alla milanese.
Marco Martini veste da cinque anni la maglia dell'Atletica Riccardi Milano, che è la casa "più naturale" per un velocista. La sua vittoria è arrivata un po' a sorpresa, accompagnata però da un miglioramento cronometrico che ha fatto ancor più sensazione.
Martini ha ormai 29 anni (li compirà venerdì 29 agosto), vive a Ponzano Veneto, fa il cuoco in un ristorante nel centro di Treviso e si allena a Montebelluna. Sabato a Mantova, pur con un dito fasciato per un infortunio sul lavoro, ha cancellato il suo 10.72 di Savona (che migliorava il 10.73 corso a Rieti nel 2013) con un solido 10.61 (+1.8), che gli apre finalmente le porte per i suoi primi Campionati Italiani Assoluti. Ma come è stato possibile tutto questo miglioramento, nella stagione "post lockdown"?
"Io mi sono sempre allenato, non ho mai smesso - ha detto. L'anno scorso mi sono rotto una costola contro i sacconi della pista indoor di Bergamo". Il 2020 lo sta però ripagando del grande impegno messo in tutti questi anni. "Quando sono passato dall'Atletica Ponzano alla Riccardi ho anche cambiato allenatore, da Samuele Pizzolon ad Andrea Pellizzari. Ho voluto passare alla Riccardi perché cercavo una squadra più forte della mia di Ponzano. Volevo fare anche gare fuori dal Veneto e prendermi qualche soddisfazione. Una squadra più forte ti stimola di più".
Per ora Martini ha vinto il titolo italiano nel 2018 con la staffetta 4x100, ma sicuramente il meglio deve ancora arrivare. "Non mi so spiegare bene questi miglioramenti, forse ho trovato più regolarità con il lavoro (è impegnato solo a pranzo, ora). Ho continuato in tutti questi anni perché sapevo che potevo dare di più e di valere meno del tempo che avevo. Però non trovavo la gara per scendere e abituarmi a un certo livello, cosa che invece è successa quest’anno". Un vero premio alla costanza e alla consapevolezza.
Come per tanti altri, ecco arrivare l'atteso e sognato primato proprio nella stagione del Covid, quello della quarantena e dell'autoreclusione. Forse qualcosa va ripensata nella consueta programmazione. "Nel periodo del Covid ho lavorato di gambe e riposato di testa: questo mi ha fatto bene".
Ora però la testa è solo a Padova e agli Assoluti, con le batterie dei 100 metri che si correranno proprio nel giorno del suo compleanno. Data perfetta. "Il regalo più bello sarebbe entrare in semifinale". Certo non dovrà aspettarselo dagli avversari: Marco ha imparato a sapersi conquistare quel che desidera.
DAVI.VIGA.
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