L’Italia è in piena emergenza per l’epidemia causata dal Coronavirus: l’ultimo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri ieri domenica 8 marzo ha disposto misure molto rigide per la Lombardia. Al di là delle disposizioni la norma numero uno in quest’emergenza è compiere atti di responsabilità: «Per arginare questa situazione - spiega il presidente FIDAL Lombardia Gianni Mauri (FOTO di Mario Grassi a sinistra), affiancato dai vicepresidenti Roberto Goffi e Luca Barzaghi - non ci sono vaccini o medicine, solo l’adozione di comportamenti responsabili da parte di tutti, atletica leggera compresa. Il Comitato Regionale FIDAL Lombardia invita ad al pieno rispetto di quanto indicato dalle Autorità: siamo certi che, con la collaborazione e le scelte responsabili di tutti, la situazione potrà migliorare e, in tempi ragionevoli, potremo tornare a vivere al meglio la nostra passione per l'Atletica».
Sullo stesso tema pubblichiamo anche l’accorata lettera del fiduciario tecnico Sergio Previtali (FOTO a destra).
È un momento complesso: da una parte riceviamo in continuazione informazioni su decreti legge, interpretazioni degli stessi, ordinanze dei Sindaci, informazioni da TG e Speciali sul coronavirus; dall’altra abbiamo la voglia di allenare, gli atleti piccoli vogliono trovare momenti di aggregazione sportiva, i grandi vogliono allenarsi in vista della stagione all’aperto e tutti chiedono“Ma oggi ci alleniamo?”. Anche per me è difficile prendere una decisione, non ho elementi per capire a fondo la situazione, allora mi sono ricordato che un mio ex-atleta lavora in ambito ospedaliero nei reparti di terapia intensiva. L’ho contattato e gli ho fatto una semplice domanda: “Tu, al posto mio, cosa faresti?”.
Ne è scaturito un messaggio che vorrei condividere, in modo che ognuno di noi possa avere qualche altro elemento utile per comprendere meglio la situazione, per poi prendere la decisione che ritiene “giusta”:«Non sono più un atleta agonista ma so quanta fatica, passione, impegno e dedizione mettete ogni giorni negli allenamenti. Lavoro in uno degli ospedali più colpiti da questa emergenza e, VI PREGO, rallentate ogni aspetto della vostra vita, state in casa e uscite il meno possibile, non incontrate amici e parenti, chiamateli, siamo nel 2020, esistono pure le videochiamate. La situazione è CRITICA, questa non è una patologia incurabile, ma la condizione è che ci siano posti letto e respiratori meccanici per farlo, e ad OGGI ci sono stati TROPPI contagi: i posti non ci sono più e sarà un periodo duro per tutti. In fondo alla popolazione viene chiesto solo di limitare i contagi. E mi rivolgo a voi giovani a casa da scuola e università, so quanto è bello stare con gli amici, so quanto è bello vivere pensando di essere invincibili, so quanto è difficile per voi immaginarvi ciò che sta accadendo, ma vi chiedo di fidarvi e rallentare.
Noi operatori sanitari non abbiamo bisogno di essere osannati come eroi, stiamo solo facendo il nostro lavoro, noi abbiamo bisogno che rispettiate quanto vi viene chiesto, invitate i vostri cari a fare altrettanto, specialmente ai genitori e ai nonni».
Credo sia arrivato il momento di fare scelte chiare e condividerle. La mia, come Fiduciario Tecnico Regionale, è quella di ascoltare i consigli di chi è coinvolto ogni giorno direttamente con questa emergenza: rallentiamo ogni aspetto della nostra vita, stiamo in casa.
Quest’anno sarà sicuramente un anno molto diverso dagli altri anche per il Settore Tecnico, avremo per la prima volta una primavera senza convegni, senza clinic e senza raduni: tutto quello che avevamo in cantiere è ovviamente cancellato e potrebbero essere rimodulati anche i calendari. Sono sicuro però che noi tecnici sapremo trasformare questi problemi in nuove opportunità per i nostri atleti: presto ci vedremo sui campi a confrontarci su quanto abbiamo imparato da questa esperienza.
INDICAZIONI SULL’ACCESSO AGLI IMPIANTI - Per gli allenamenti dell’atletica leggera (le competizioni sono sospese fino al 3 aprile) ricordiamo che l’accesso alle strutture sportive è consentito solo per gli atleti agonisti, ovvero dalla categoria Allievi/e in su: gli atleti over 65 (categoria SM65/SF65 e successive), sulla base delle considerazioni riportate dallo stesso decreto, non possono essere inclusi tra coloro a cui può essere concesso l’ingresso. L’accesso agli impianti sportivi è comunque subordinato alle decisioni delle singole amministrazioni comunali o dei singoli proprietari di impianto, che possono legittimamente disporre anche in modo più restrittivo.