58° Cross del Campaccio, ovvero l'amore per la corsa campestre contro tutto e contro tutti. Si è alzato il sipario sulla prossima edizione della classicissima di San Giorgio su Legnano, sempre in programma il giorno dell'Epifania. L'edizione 2015 è stata presentata nella sala Pirelli del Palazzo Lombardia a Milano, con tanto di padrone di casa ad aprire l'incontro, ovvero l'assessore regionale allo Sport, nostro signore della canoa, Antonio Rossi. Detto questo, la parte della Regione finisce qui perché, come ammesso da tutti i relatori, nessun contributo timbrato con la stella camuna è arrivato alla US Sangiorgese che organizza da sempre la gara. Primo segno meno del bilancio. Aggiungiamoci anche il "no grazie" servito quest'anno dal main sponsor storico, la Banca Popolare di Milano ("è stato avvilente, ma raccoglieranno quel che hanno seminato" ha chiosato il presidente Claudio Pastori), e abbiamo il secondo meno in bilancio.
Certamente anche questi elementi prettamente venali hanno fatto la loro parte in questa edizione del cross che, come è stato dichiarato, è stato pensato per avere più appeal e interesse. Che poi la soluzione sembra proprio essere l'uovo di Colombo, ma ci vuole anche il coraggio di schiacciarlo un pochino questo ovetto. Ma sì, diciamoci pure che non ci sono in giro medaglie mondiali fresche da spendere come top runner. Il fatto è che se si vuole rilanciare una gara bisogna che la gara ci sia e che il pubblico la veda. E allora, per quest'anno, niente nidiata keniana di fantasmini tutti uguali compresa la maglietta in stile "nella nebbia mi si vede". Un paio di nomi grossi italiani e un buon contorno straniero che possa regalare gara e agone vero, niente cavalcate solitarie al sapor di noia da Formula 1. Prendi un Daniele Meucci che è l'atleta di riferimento della nostra atletica, gli affianchi Andrea Lalli che è comunque un ex campione europeo di cross, e il pubblico italiano ha già teso le orecchie. Poi ti sbizzarisci nel contorno con un americano come Garret Heath, vincitore del cross corto di Edimburgo, il canadese Mo Ahmed finalista ai Mondiali di Mosca nei 10.000, due siepisti di razza come i polacchi Krystian Zalewski e Tomasz Szymkowiak, e finisci con la ciliegina del giovane campione mondiale junior dei 10.000 l'ugandese Joshua Cheptegei. Forse questa volta sarà gara vera, forse un italiano tornerà a vincere 22 anni dopo Francesco Panetta, forse si avvererà quanto detto oggi da Giorgio Rondelli: "il bello del cross è che è una gara aperta a risultati imprevisti". Forse è proprio questo che ci vuole per rilanciare la corsa campestre: cavalchiamo l'onda che ci arriva dagli Europei di Sapokov e torniamo a far correre i cross davvero a tutti.
Per le donne anche qui due nomi pesanti all'italiana, la giovane Federica Del Buono contro la più esperta Veronica Inglese, ovvero una miler rampante contro la campionessa italiana dei 10.000. Le azzurre se la vedranno contro le keniane Peres Jepchichir e Janet Kisa, la belga Almenesh Belete e la siepista campionessa mondiale junior Irine Chebet Cheptai. Per la nostra Milano ci sarà anche Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano), al debutto tra le junior e quindi in gara nella prova assoluta, sicuramente in caccia di un riscatto dopo la prova incolore offerta agli Europei.
Campaccio però è anche tutte le altre categorie, mancano solo gli Esordienti. Le iscrizioni sono già online, l'invito è rivolto a tutti per vivere dall'inizio alla fine (non scappate via dopo la gara, godetevi i professionisti) una grande giornata di sport.
Chi c'era chi. Ogni evento internazionale muove sempre un bel po' di mondo dell'atletica. Oggi al Palazzo della Regione c'era tutto il cuore della Sangiorgese organizzatrice, ovvero il presidente Claudio Pastori, il suo vice e anima della gara Livio Mereghetti, l'altra longa manus Sergio Meraviglia e il sindaco di San Giorgio Walter Cecchin. Abbiamo aperto citando l'Assessore Rossi. Segnaliamo come l'olimpionico non abbia risparmiato le sue perplessità su Roma olimpica 2024: in tempi di crisi meglio pensare allo sport di base, come la corsa campestre o le scuole. Difficile dargli torto. C'era Marcello Magnani, il noto manager di atleti (e figlio del dt Massimo Magnani), che del Campaccio è il direttore tecnico, masterchef del menù del 6 gennaio. C'era una delegazione della Cinque Mulini, vicini di casa e amici stimati. Giornalisti, personaggi Fidal e per gli atleti c'era Danilo Goffi, il maratoneta sempreverde, legnanese che attraversa le strade del Campaccio nei suoi allenamenti. Per lui soprattutto c'era però un premio speciale che la Sangiorgese ha voluto riconoscergli per la vittoria nel campionato italiano di maratona 2014. Insomma, alla fine l'atletica italiana passa sempre dalla maratona. Va bene anche così, però non deve essere solo così.
La fotogallery della presentazione è disponibile sulla pagina Facebook di Fidal Milano