MILANO, UNA CITTA' POVERA DI ATLETI(CA)

statisticheMesso in archivio l'anno 2013 è arrivato il momento di osservarlo bene, a bocce ferme. Di sezionarlo. Guardiamolo a partire dai suoi numeri, nudi e crudi, cercando di farli parlare e di farci dire qualcosa di interessante e utile. Analizziamolo dal punto di vista preferito di Fidal Milano ovvero quello dell'attività giovanile, il suo ambito operativo principale. 

E' stato un anno positivo, molto positivo sotto certi aspetti. Il numero dei giovani atleti (Esordienti, Ragazzi, Cadetti) continua a crescere, un trend positivo che dura da alcune stagioni

2013 ESO M  2252 - RAG 703 -  CAD 500 - ALL 360 - JUN 236 - PRO  210 - SEN  391

2012                1978             711               473             312            217              198              358

2010                1325             518               369             227

2013 ESO F  1374 -  RAG  760 - CAD  595 - ALL 309 - JUN 142 - PRO 103 - SEN 145

2012               1324               702               541            271              150               98             141

2010                868                534               375            214

 

Non solo tra i giovani ma anche nelle categorie assolute c'è un leggero aumento, fatto più che positivo dopo le difficoltà delle stagioni passate. Come si distribuisce questo aumento di atleti? Guardando ai risultati in pista salta subito all'occhio come a predominare nel territorio ddel Comitato Provinciale Fidal Milano (che comprende le Province Amministrative di Milano, Lodi, Monza e Brianza) sia l'attività extra capoluogo. Le 4 classifiche del "Gran Premio Fidal Milano 2013" sono state vinte dalle squadre di Brugherio, Villasanta, Gessate e Carugate, con le società milanesi a far da comprimarie. A livello individuale, il dato significativo sono le sei vittorie ai Campionati Italiani Cadetti (Tortu, Cuzzolin, Bigoni, Bonicalza, Giampietro e Preda): nessun atleta operativo sul suolo milanese. 

Ma allora, Milano fa da traino o va a ruota dell'atletica?

Dati alla mano, a Milano città ci sono 14 società che operano nelle categorie giovanili nelle varie strutture cittadine (Arena, XXV Aprile, Saini, Carraro, Giuriati, Sarca...): S.G.M. Forza e Coraggio - Cus Pro Patria Milano - Atletica Riccardi - Nuova Atletica Astro - NA Fanfulla Lodigiana - Bracco Atletica - AS.P.E.S. - N. Atletica 87 - ABC Progetto Azzurri - Centro Schuster - Aics - AtletiCralS2 Teatro alla Scala - Riccardi Camelot - Atletica Meneghina. 14 società sulle 55 che hanno sede a Milano e sulle 167 che compongono il "patrimonio" di Fidal Milano.

Queste società, al netto degli atleti non-milanesi tesserati, muovono un gruppo di under 18 di circa 1280 atleti su un totale di 6853 atleti Fidal Milano. In percentuale, la città di Milano fornisce solo il 18,6% di tutto il movimento giovanile del Comitato Provinciale.

Solo che non dovrebbe essere così, visto che in termini di popolazione assoluta il capoluogo con il suo 1.366.409 abitanti (dato 2012) rappresenta il 32,9% degli abitanti del CP (4.151.565).

La città di Milano, inoltre, ha una popolazione compresa tra i 5 e i 19 anni di circa 165.500 persone. Confrontato con il numero degli atleti Under 20 arrotondato a 1400 (per eccesso), scopriamo che a Milano pratica atletica solo lo 0,84% dei giovani.

Il dato dell'atletica giovanile meneghina appare ancora più impietoso se confrontato con quello del movimento master che vanta invece cifre roboanti e di ben altro livello. Sono infatti 47 le società che operano nel mondo master, quasi la totalità delle 55 società che hanno sede a Milano. Il totale delle società del Comitato Provinciale è di 167, quelle che si dedicano anche all'attività master sono 141: di queste il 33,3% operano a Milano città. Percentuali ancora maggiori per il dato degli atleti. I master del CP sono 7643, quelli appartenenti alle società milanesi sono 3135, ovvero il 41%.

Riassunto: Milano città contribuisce per il 18,6% all'attività giovanile del CP e per il 41% all'attività Master. La situazione è piuttosto chiara: a Milano l'atletica non è un affare per giovani ma per adulti giovani nell'animo. Che però non andranno mai alle Olimpiadi. Perché? Cosa si può fare?

«L'atletica non la conosce nessuno, non la vedono mai» dice Piero Perego, il fiduciario tecnico del Comitato provinciale «Bisogna tornare a dare visibilità all'atletica perché in una città grande come Milano è più difficile che nei paesi piccoli». In provincia, fuori dalla metropoli, l'offerta sportiva nelle cittadine è molto più limitata e può bastare qualche manifesto in strada, un po' di passaparola, una gara scolastica, per portare qualche giovane a provare l'atletica. A Milano l'offerta sportiva è assai maggiore e la concorrenza diventa spietata. Bisogna aumentare gli sforzi. «I nostri corsi Fidal coinvolgono più di 300 ragazzi, c'è anche il trofeo "Il ragazzo più veloce di Milano" ma i risultati in termini di coinvolgimento restano bassi. Bisogna fare altro».

Compito a casa per il 2014. Problema: come far scoprire l'atletica ai giovani milanesi? Ogni proposta è ben accetta.