Con la stagione agonistica ormai lanciata a pieno regime, ecco che arriva il nuovo numero Trekkenfild, pillola giornalistica coadiuvante nella digestione della nostra amata-odiata atletica. Nonostante le gare, per questa vale prevale forse la vis polemica, mai gratuita né di parte quando ad agitarla sono i due co-autori e direttori Walter Brambilla e Daniele Perboni. Com'è che il nostro sport, anche quando vince, non trova spazio nei media? Com'è che per correre, oggi, ci dicono che bisogna accendere un mutuo per avere tutti i ritrovati della tecnologia fondamentali per mettere un piede davanti all'altro? Com'è che quando si parla del marciatore di Racines, tutt le regole del buon giornalismo vanno a farsi un giro dall'altra parte? Com'è che i Comitati di Lombardia e Milano talvolta non brillano nella comunicazione di quel che accade a casa loro? Eh sì, stavolta anche noi "fiancheggiatori" del foglio siamo finiti sulla lavagna, ma a beneficio della nostra onestà intellettuale.
Ma c'è anche l'atletica sul campo. Ecco allora la bella storia personale di Michele Antonelli, il marciatore bronzo nella 50 km di Coppa Europa a Podebrady. Ed ecco anche il racconto di un pomeriggio da inviato (vil razza in estinzione) in quel di Savona, solo per veder sfrecciare alla massima velocità il giovane Filippo Tortu.
Come sempre, da leggere e da meditare (basta cliccare sull'immagine della copertina qui sotto).