QUANDO L'ATLETICA VA A TEATRO: LA VITA DI ONDINA VALLA

Manifesto ONDINA VALLARiceviamo e volentieri pubblichiamo il racconto dello spettacolo teatrale "Ondina Valla: oltre ogni ostacolo", ispirato alla vita di Ondina Valla, andato in scena lunedì 4 aprile. Un grazie a Valerio Caso, dirigente del CUS Milano, che ha voluto raccontarcelo.


Lo sport in teatro: la storia di Ondina Valla, la prima atleta olimpionica.

E’ andata in scena al Centro Culturale Asteria di Milano, la prima teatrale della storia di Ondina Valla, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Berlino 1936 in atletica leggera. In scena, la storia sportiva di questa straordinaria atleta, insieme ad uno spaccato storico dell’epoca in cui viveva, gli anni ’30, con aneddoti, curiosità e brevissimi rari inserti filmati dell’epoca. Sul palco, a stilizzare la storia, un ostacolo , rappresentativo della sua specialità tecnica, gli 80 mt ad ostacoli, nella cui gara diventò olimpionica. La protagonista si racconta , in un monologo vivace e convincente. I riferimenti sportivi sono l’occasione per comparare quanto fosse difficile, per una donna, praticare sport allora, mentre quelli storici, pur parziali, sono uno spaccato della società degli anni trenta, con l’indice puntato alle leggi razziali ed all’enfatizzazione del ruolo dello sportivo vincente, quale fu Ondina. “Una corsa ad ostacoli”, il sottotitolo dell’opera, sintetizza le difficoltà affrontate da Ondina nello sviluppo della sua carriera sportiva, gli ostacoli erano infatti la sua specialità primaria, a volte non superati, come l’imposta rinuncia alla partecipazione ai giochi olimpici del ’32 di Los Angeles, pur avendone i meriti tecnici, ma solo 16enne, e all’epoca era molto sconveniente. L’opera si presta all’attenzione degli sportivi per la sua trasposizione originale, per i suoi contenuti anche tecnici, per la propria unicità, ed anche alle scolaresche di grado medio, come occasione di conoscere, seppur filtrato attraverso la storia di una atleta, uno spaccato degli anni del fascismo, introdotti, in apertura, dall’intervento di uno storico fuori scena. La regia e la scrittura originale dell’opera, sono di Lisa Capaccioli, giovanissima e già premiata come artista di confermato talento. L’attrice sul palco è Lorenza Fantoni, che ha dato corpo al personaggio, caratterizzandolo con dinamicità anche fisica, ed un effluvio verbale sempre accattivante. Entrambe le artiste si sono formate alla scuola teatrale di Giorgio Strehler di Milano. A maggio la replica, in autunno un programma di ulteriori rappresentazioni.

Valerio Caso