A Milano le piste di atletica non godono di ottima salute. Tolto l'anello blu rimesso a nuovo un paio di anni fa (non senza patimenti) del XXV Aprile, gli altri ovali rossi avrebbero tutti bisogno di una buona manutenzione. Il manto dell'Arena è ancora in grado di ospitare un Campionato Italiano Assoluto, come nel 2013, ma dimostra tutta la sua età. Il Carraro, di cui abbiamo più volte parlato sul nostro sito e che proprio oggi ha gridato il suo lamento di dolore dalle pagine della Gazzetta dello Sport, presenta una lista della spesa troppo lunga da riassumere in questi spazi. Poi c'è la pista del Saini, a due passi dall'aeroporto di Linate, essa però incapace di far decollare anche il più veloce degli atleti, ormai priva di agibilità federale da tempo immemore.
Però c'è ancora chi si ricorda dell'anello del Centro Sportivo immerso nel Parco Forlanini e si adopera, non solo perché non venga perduto, ma addirittura perché possa tornare ad essere uno dei motori dell'atletica (in pista, non quella dei parchi) della città. Negli ultimi anni il Saini si è specializzato nelle gare di lanci, facendo di necessità virtù. Ormai però anche la zona lanci è diventata alquanto malconcia e necessita di interventi per poter continuare a fare quel (poco) che può. A questo scopo, proprio questo pomeriggio una autorevole delegazione si è ritrovata in via Corelli e ha discusso, valutato, proposto, suggerito idee per far riemergere la zona lanci del Saini dal suo torpore. La compagnia del Saini era composta dalla dottoressa Daniela Fabbri (Direttore Comune di Milano Sport e Benessere), un tecnico del Comune di Milano, il Direttore del Centro Sportivo Saini, il Giudice Nazionale Stefano D'Adda (esperto in impiantistica), Il Consigliere Regionale Gino Brizzi (responsabile Manifestazioni al Saini) ed la Presidente del Comitato Regionale Fidal Grazia Maria Vanni. Obiettivo, prendere visione dei lavori urgenti da fare nella zona lanci.
Pronto il focus sugli interventi da fare. Rifacimento della pedana del giavellotto con la posa del manto gommoso (siamo al vaglio dei preventivi). Sistemazione della gabbia, posizionando delle protezioni ai pali per evitare la rottura della rete ed eventualmente montare una nuova rete. Messa a norma del ferma piedi della pedana del getto del peso, attualmente molto più alto di quanto dovrebbe essere.
Nella migliore delle ipotesi, valutati i costi, i lavori potrebbero partire nel mese di luglio e chissà, forse già terminare per settembre 2014. Sarebbe già un buon risultato e un primo passo verso il ripristino dell'impianto. Staremo a vedere. L'importante è non stare fermi, ma questo sembra proprio rientrare nei piani del Comitato Regionale né di quello Provinciale.