CAMPO CARRARO, COME SE BASTASSE CAMBIARE IL NOME PER RIMETTERLO A NUOVO

Nel mese di dicembre dello scorso anno avevamo raccolto e riportato (leggi qui) le legittime lamentele della Nuova Atletica 87 che tramite il suo presidente, il professor Luciano Bagoli, ci informava dello stato pietoso e a tratti fatiscente dell'impianto del Centro Carraro in via Dei Missaglia a Milano. Documentando il tutto con le immagini scattate in pista e nella palestra, abbiamo appreso le miserevoli condizioni in cui ben centocinquanta atleti si allenano, il tutto a fronte di un notevole esborso (16-17 mila euro all'anno) verso i gestori dell'impianto.

A fronte di tutto ciò, l'unica notizia uscita finora a riguardo del centro del quartiere Gratosoglio è stata la proposta dell'assessore allo Sport di Milano Chiara Bisconti, di intitolare la pista di atletica a Samia Yusuf Omar, la giovane atleta somala che, dopo aver partecipato alle Olimpiadi di Pechino in rappresentanza del suo martoriato paese, perse la vita il 2 aprile 2012 attraversando il Mediterraneo in direzione Lampedusa, alla ricerca di un futuro meno povero. Bel gesto, non c'è che dire, che però si barcamena tra l'ironia e il cattivo gusto. Intitolare la pista più trasandata e malmessa della città con il nome di uno dei simboli della povertà in cerca di riscatto fa quanto meno sorgere il dubbio che là, nelle stanze dell'amministrazione, non si conosca bene la situazione del Carraro. Cosa c'è in un nome? I versi di Shakespeare calzano a pennello per questa storia: "Quella che chiamiamo rosa, pur con un altro nome, avrebbe lo stesso dolce profumo". Cambiate rosa con Carraro, volgete al negativo, e il gioco è fatto.

Al Carraro però hanno deciso di non giocare più. Sono partite le carte bollate e le lettere ufficiali. Dopo l'ultimo incontro con l'assessore Bisconti e la presidente della commissione Sport e Tempo Libero Anna De Censi la situazione non si è ancora sbloccata e dal Comune non sono ancora arrivate proposte di risoluzione. Nel frattempo si è invece arrivati alla rottura con i gestori dell'impianto, l'Acli e il CSI, che ha reclamato il pagamento per i servizi di cui hanno usufruito la Nuova Atletica 87 e l'Unione Sportiva Milanese. Per le società, però, questi servizi non sono stati in alcun modo erogati, soprattutto per quanto riguarda la manutenzione dell'impianto (vedi qui). 

Come finirà questa storia è presto per dirlo, lasciamo che le parti facciano la loro parte augurandoci si possa arrivare a una soluzione positiva nell'interesse dello sport, degli atleti e degli impianti sportivi. Lasciamo però voce alle immagini, molto più eloquenti di tante parole. E' chiaro come ci sia da metter mano, seriamente, a quel che sta succedendo al Campo Carraro, prima che la città di Milano si ritrovi senza una pista di atletica, uccisa dall'incuria e dalla mala burocrazia. 

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Salto con lasta

Cordolo

Corridoio

Muri

le foto sono disponibili sul sito della società Nuova Atletica 87