AL CAMPO CARRARO I DISSERVIZI SI PAGANO A CARO PREZZO

pistaTira una brutta aria al Centro Sportivo “Luigi Carraro” di Milano, di quelle che non fanno sicuramente bene all’atletica. La tempesta arriva da Luciano Bagoli, presidente della Nuova Atletica 87, tecnico e anima di quanto di buono si produce lì da quelle parti, via Dei Missaglia, quartiere Gratosoglio, periferia  a sud della Madunina. Cosa c’è che non va? Tutto, si potrebbe dire. La situazione del Carraro, purtroppo, non è molto dissimile da quella in cui versano tante strutture sportive di Milano e non, proliferate negli anni ’80 (il Carraro è del 1987) e poi gradualmente abbandonate a loro stesse o alla buona volontà di chi le utilizza.

L’attuale congiuntura economica non è di quelle ideali per la manutenzione degli impianti. Così in via Dei Missaglia ai 140 atleti della Nuova Atletica 87 e della Unione Sportiva Milanese non resta che rimboccarsi le maniche per riuscire ad allenarsi. «La pista è logora, la teniamo pulita noi – spiega Bagoli – le assi della pedana del lungo sono marce, la struttura del salto con l’asta non è mai più stata ripristinata dopo che due anni venne cadde per il vento, i materassi del salto in alto sono inadeguati». pista2Fosse solo questo si potrebbe trovare consolazione nella solidarietà di tante altre società che si trovano a operare in queste situazioni. Ma c’è di più. Per poter usufruire di tutto questo “bendidio” Luciano Bagoli e i suoi atleti spendono 16-17 mila euro all'anno. Secondo il tecnico una cifra spropositata «per servizi non resi: impianti fatiscenti e strutture di atletica utilizzabili solo parzialmente». Le cifre sono quelle stabilite dal Comune per i quattro impianti dove si fa atletica a Milano: Arena, XXV Aprile e Saini. Al Carraro, così come al Saini, la tessera di ingresso annuale costa 35 euro per gli under 40, 80 euro per gli amatori e 20 euro per gli under 12. All’Arena e al XXV Aprile i prezzi salgono a 45 e 100 euro, ma se gli under 12 pagano anch’essi 20 euro al XXV Aprile, all’Arena le giovani leve si allenano gratuitamente. E questa differenza sostanziale fa accrescere i malumori del Carraro: non incentivare la pratica sportiva giovanile in un quartiere periferico sembra davvero l’ultima beffa di un’Amministrazione che invece dovrebbe avere a cuore la buona funzionalità dei suoi avamposti “di frontiera”.

palestraA queste spese di ingresso si aggiungono quelle di una palestra inadeguata per spazi e per costi. «Noi spendiamo 13 euro all’ora per una palestrina di 10 metri per 10, che abbiamo pulito e sistemato noi e dove utilizziamo attrezzi nostri. In pratica paghiamo solo l’utilizzo del pavimento». Se aggiungiamo anche l’acqua delle docce sempre fredda il quadro è completo. E la misura è colma. «Abbiamo già avuto a luglio un incontro con l’Assessore allo Sport Chiara Bisconti. I lavori agli impianti dell’acqua e della corrente arriveranno». Aspettando, però, si è già fatto dicembre e né il Comune né i gestori dell’impianto, Csi e Acli, hanno messo una pezza tra le tante falle del Carraro. «Stiamo preparando una comunicazione ufficiale per l’assessore Bisconti per metterla nuovamente a conoscenza della situazione del Centro sportivo» ha spiegato Luciano Bagoli. Quel che in via Dei Missaglia si vorrebbe trovare sotto l’albero è chiaro e visibile a tutti. Questa volta però il regalo non tocca a Babbo Natale ma a chi siede nelle stanze dei bottoni.

 

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