Come riportato dal sito fidal.it, Jamel Chatbi (nella foto di Mario Grassi) è stato escluso escluso dalla Nazionale per i Giochi Olimpici di Rio 2016.
Il siepista del'Atletica Riccardi è incorso in un cosiddetto “missed test”, il terzo nel corso degli ultimi dodici mesi.
In tal proposito, CONI e FIDAL, di comune accordo, dichiarano quanto segue:
- pur non essendo completato il giudizio relativo alla suddetta infrazione;
- pur riconoscendo all’atleta il diritto ad una piena difesa nel merito della contestazione;
- considerata la prossimità della scadenza olimpica;
ritengono non opportuna una convocazione dell’atleta nella selezione nazionale che affronterà i Giochi di Rio.
La società Riccardi Milano ha rilasciato il seguente comunicato stampa:
L’Atletica Riccardi Milano 1946 apprende con sgomento che un proprio tesserato, Jamel Chatbi, è stato sospeso in via cautelare per non essere risultato reperibile a tre controlli antidoping a sorpresa effettuati nel luogo e nella fascia oraria da lui indicati e che di conseguenza non potrà prendere parte ai Giochi Olimpici.
L’Atletica Riccardi Milano 1946, oltre a condannare fermamente ogni pratica atta a migliorare artificialmente le prestazioni sportive, ritiene necessarie e fondamentali per la lotta al doping le rigide procedure in vigore per i test a sorpresa e stigmatizza nel modo più deciso la mancanza di professionalità evidenziata da una situazione come quella contestata a Jamel Chatbi, dal quale non è peraltro mai giunta in società comunicazione diretta del proprio terzo “missed test”.
La Riccardi 1946 ha fatto della pulizia, dell’integrità e dei valori tre cardini della propria attività da 70 anni a questa parte: tra questi valori c’è anche il perdono e in questa prospettiva l’allora presidente Renato Tammaro e l’attuale presidente Sergio Tammaro scelsero di tesserare Chatbi nel 2012 al rientro da tre anni di squalifica per doping.
La Riccardi augura ovviamente al proprio atleta di poter chiarire al meglio la vicenda che lo riguarda e ritiene che abbia in ogni caso diritto a una piena difesa nel merito della contestazione: in caso di successiva condanna da parte del Tribunale Nazionale Antidoping la società interromperà comunque qualsiasi rapporto con Jamel Chatbi.