ARENA CIVICA, LA PISTA E' "INCLUSIVA": ECCO I SUOI "SEGRETI"

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"L'essenziale è invisibile agli occhi", ci ha insegnato il Piccolo Principe. Oltre a vedere bene, con il cuore si possono fare anche cose migliori. Un esempio? La nuova pista dell'Arena Civica "Gianni Brera" di Milano, che può ora fregiarsi del titolo di pista "inclusiva". Questo significa che è stata progettata per poter ospitare gare paralimpiche di salti e lanci.

Sarebbe stato bello parlarne e spiegarlo nel corso dell'inaugurazione ufficiale dello scorso giovedì, ma la pioggia ha confuso un po' le idee a tutti.

Non ci resta allora che farci svelare i "segreti" direttamente da chi li ha voluti e progettati, ovvero l'architetto Mauro Zuliani, che da atleta ha calcato quella pista su cui ha costruito i suoi successi nei 400 metri (bronzo olimpico a Mosca 80 nella 4x400, 4 titoli italiani, primatista nazionale - 45.26 - per 25 anni).

Mauro Zuliani fa parte della Commissione impianti Fidal per la parte sensibile alla disabilità. "Insieme agli architetti Stefano Longhi e Gianfranco Renzulli della federazione, con pochi soldi e con la collaborazione dell'azienda titolare dei lavori, abbiamo apportato dei cambiamenti importanti". Grazie alla collaborazione del professor Mario Poletti della Fispes, la nuova pista dell'Arena è stata adattata ad ospitare anche gare di salti e lanci paralimpici.

La parti cosiddette "inclusive" di un impianto sportivo sono "esterne" (come scivoli o altri mezzi di accesso per disabili), e sono di competenza solitamente delle amministrazioni, proprietari delle strutture; o "interne", e sono di pertinenza di chi costruisce la pista.

Quali sono questi aspetti "invisibili" che però fanno la differenza?

"La pedana del salto in lungo, quella sul rettilineo d'arrivo, è affiancata da due strisce di tartan di un altro colore - ha spiegato Zuliani - Non ci sono dislivelli o ostacoli intorno alla pedana, la consistenza della mescola è unica. Questo facilita la rincorsa degli ipovedenti e la correzione delle traiettorie da parte degli allenatori. Anche la buca è più larga delle altre, per ospitare delle protezioni che garantiscono maggior sicurezza". 

Per quanto riguarda i lanci, la pedana del peso (quella posta in zona arrivo) è stata dotata di 8 ganci a scomparsa (foto sopra) che permettono di bloccare la carrozzina per poter effettuare il lancio. La gabbia dei lanci permette l'ingresso direttamente dalla pista senza passare sul prato (dove una carrozzina può sprofondare), e la pedana verrà anch'essa dotata di ganci a scomparsa. Anche la pedana del giavellotto è stata dotata di spazi di sicurezza laterali per la rincorsa. 

In generale, tutta la pista è stata pensata senza dislivelli per permettere l'accesso delle carrozzine.

"Il valore morale e sociale di questi interventi supera abbondantemente le spese" ha concluso Zuliani. "La speranza è che questo modello diventi il protocollo per tutte le nuove piste". 

C'è però anche un aspetto affettivo in questo progetto. "E' molto significativo che la prima pista con cui ho potuto collaborare sia stata la mia Arena, dove ho iniziato ad allenarmi nel 1975 - ha detto l'architetto - Mi ha dato la forza di fare e di aiutare i colleghi Longhi e Renzulli, che ringrazio".

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DAVI.VIGA.

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