MARIO LAMBRUGHI, IL QUASI OLIMPICO: "GUARDERO' RIO AL MARE, SE NO MI DEPRIMO"

Mario Lambrughi Simone Vimercati

E venne finalmente il grande giorno. Domani venerdì 12 agosto, dalle 14.30 (ora italiana) inizia il programma di atletica dei Giochi Olimpici di Rio. Tra chi sarà impegnato in gara e chi sarà davanti alla tv, c'è la situazione ibrida di Mario Lambrughi (Atletica Riccardi), l'atleta brianzolo che ha sì realizzato il minimo nei 400 hs con 49.35, ma lo ha fatto solamente due giorni dopo (Lignano Sabbiadoro, 13 luglio) la chiusura dei termini utili (11 luglio) per andare in Brasile. Ridere o piangere?

"Eh lasciamo perdere quella storia lì" taglia corto ridendo Mario. "Quando ho fatto quel tempo, ho scritto (su Facebook) non so se ridere o piangere. Ero in quel limbo". In effetti è una posizione molto scomoda la sua, perché è davvero difficile non dirsi felici per una stagione dove si sono fatti due grandi risultati risultati cronometrici come il 49.35 e 46.37 nei 400 piani. "Io quest’anno mi sono tolto tutte le soddisfazioni che volevo e anche di più, forse. Perché il mio obiettivo non erano le Olimpiadi, ma era andare sotto i 50, arrivare agli Europei e lì fare bene. Quindi alla fine non è stata proprio una delusione non andare".

Quindi è andata bene dai, e anche un "inutile" minimo olimpico può essere positivo: "Meglio averlo fatto quel tempo dai, anche per i mondiali dell’anno prossimo (a Londra, ndr), così ho già il minimo". Tutto fieno messo in cascina e ora è il momento del riposo e di dedicarsi alle Olimpiadi in tv. "Andrò in vacanza nelle due centrali di agosto (mare, Puglia). Guarderò le Olimpiadi ma non a casa, altrimenti mi deprimo se penso sarei potuto essere là! Farò la vita notturna o le guarderò in differita. Sicuramente starò sveglio per i 100, i 200, i 400, i 400 hs ovviamente, anche per la gara femminile".

Nell'attesa di gardare in tv gli avversari dei prossimi Campionati Mondiali, diamo uno sguardo indietro a quella che è stata una stagione pressoché perfetta, costruita sotto le sapienti attenzioni di coach Simone Vimercati (insieme nella foto sopra). Il mantra della coppia Lambrughi - Vimercati è da qualche tempo "non ci poniamo limiti". Un concetto tanto semplice che sicuramente contempla elementi molto più complessi. "E’ già da un po’ di anni che abbiamo imparato a crederci e a non porci limiti. Per noi significa allenarsi al meglio per fare le cose al meglio. Nel momento in cui sai che ti sei allenato bene, che meglio non avresti potuto allenarti, che hai fatto tutto quello che dovevi fare, allora succede che in gara arrivi senza ansia di prestazione né paura di perdere perché dici, mi sono allenato così bene, ho fatto tutto quello che dovevo fare, è impossibile che vada piano. Quindi poi acquisisci delle sicurezze man mano che gareggi". E di sicurezza Mario ne ha guadagnata tantissima in questa stagione 2016. Certo ci ha messo davvero tanto, lasciando anche nel mese di aprile il suo lavoro serale in pizzeria, rallentando gli studi universitari di Economia, per poter inseguire un grande sogno, quel del suo "meno 50" e dei Campionati Europei, per sfiorare addirittura le Olimpiadi.

Dopo le vacanze si torna in pista per fare sul serio. C'è la finale dei Campionati di Società di Cinisello Balsamo (domenica 25 settembre), da preparare passando attraverso un paio di meeting, per poi tuffarsi in una nuova stagione, magari da vero professionista. "Anche l’obiettivo di cercare di entrare in un gruppo militare mi ha molto motivato quest'anno" dice senza mezze misure Mario, ma non di più. Ci sarà un arruolamento anche per lui in qualche arma? Per ora è top secret, stiamo a vedere cosa succederà.

DAVI.VIGA.